L’importanza fondamentale delle frequenze elettromagnetiche ultra-basse nei processi di guarigione e nel benessere generale del nostro organismo. ( da G. Conforto )
Ora che si sta sviluppando la Risonanza Magnetico Funzionale si comincia a vedere il moto incessante della materia cerebrale, una vera e propria danza coerente e fluttuante, a ritmi elevatissimi. Ogni moto ha una causa, dicono le prime nozioni di fisica, e le cause sono le forze; una è l’impetuoso fiume, non un’ingenuità di antichi filosofi, ma una corrente di bosoni neutri, “debole” per gli strumenti e freccia cocente per gli organismi. Il “debole” può essere l’Amor che innamora, provoca l’eros e commuove la psiche.
[…] Dopo quattro secoli di scienza tutti ignorano gli effetti sul corpo umano dei due campi nucleari, “debole” e “forte”. I biologi ci dicono che i geni umani sono poco di più di quelli di un moscerino. Che cosa osservano i biologi? La luce riflessa dai geni visibili, il campo elettromagnetico; osservano quindi il misero 4% non il cospicuo 96% che può stare ovunque, anche dentro i nostri corpi, composti di atomi… vuoti. Dovremmo saperlo tutti, perché lo studiamo a scuola; l’atomo è “vuoto”, ma il “vuoto” è pieno di energia e di particelle invisibili, hanno scoperto i fisici negli anni ’30 del secolo scorso; non ne parlano con i biologi però. È sul “vuoto” che artisti, saggi e poeti danno da sempre uno poderoso contributo, riconoscibile anche nelle scoperte scientifiche, se ne comprendessimo il significato umano.
Il “debole” è uno dei due campi che compongono la Forza Elettrodebole, scoperta negli anni ’80; è il lato invisibile e più negletto dei due, mentre l’altro lato è il ben noto campo elettromagnetico, l’intermediario di quasi tutte le osservazioni scientifiche.
Se la Vita è la Forza Elettrodebole che ha un lato oscuro, l’elettromagnetico, e uno luminoso, il “debole”, tutto si spiega in modo semplice e umano, anche perché la scienza accademica è schierata con il lato oscuro, l’unico campo che può osservare con gli strumenti.
Il lato “debole” della Forza ha tutte le note peculiari della vita, oltre la manualità già citata, l’estrema celerità di processi vitali quali la produzione di amminoacidi, il ripiegamento delle proteine, la secrezione ormonale, il concepimento, lo sviluppo embrionale e anche l’orgasmo. E se il “debole” fosse non un campo informe, come propone l’immaginario scientifico, ma ricco di forme cangianti, mobili e commoventi?
[…] Quindi quello cristallino è il paradiso dal quale non siamo divisi, ma del quale possiamo essere partecipi. I tre bosoni, W+, W- e Z°, possono comporre il corpo igneo di ogni singolo essere, il corpo di luce, dipinto da molti artisti e oggi illustrato anche nei film.
“La morte è un dissolversi dei vincoli” diceva il filosofo Giordano Bruno, la separazione tra i due corpi, l’igneo, invisibile ed eterno, e il fisico, visibile e mortale, il corpo fisico, un involucro composto di atomi, “vuoti” per la nostra cieca scienza, pieni di luce per i poeti che ne hanno colto la fremente essenza.
L’esistenza di infiniti universi è ormai riconosciuta dai cosmologi che però trascurano il “debole” l’unica forza che può unirli. Perché? La risposta è incredibile, ma vera. Il “debole” è imprevedibile, intrattabile con la matematica usata per gli altri campi, non si concilia con l’atto di “fede” comune a tutte le scienze: il linguaggio universale, con cui la natura comunica agli uomini, è la matematica. È una disciplina di sicuro affascinante, ma che dire se il linguaggio universale fosse, invece, la musica? La musica comprende la matematica e anche le emozioni che la matematica, invece, esclude. La musica ha molti tempi; i fisici credono al tempo unico, lineare, ignorano l’opera dei tre bosoni che può comprendere infiniti tempi e persino discendere “dalle stelle alle stalle”, dalle sue altissime frequenze originarie a quelle basse dei corpi naturali. Infatti “discende” tramite l‘eco, i moti del sangue, che sentiamo come emo-zioni (emo vuol dire sangue in greco).
Se la Vita è una forza universale, come hanno sempre detto i poeti, ed è la Forza Elettrodebole, come propongo, la via è l’unità di tutti i suoi lati che nulla hanno a che fare con gli schieramenti politici, né con le scienze che escludono l’eros e le religioni che lo reprimono. La via è la Vita, l’unità di infiniti universi, la verità che ci rende liberi se siamo disposti a superare i confini. Quali? Tutti, perché tutti sono inventati e utili a conservare il potere.
Il FUOCO non è spirito; è il MESSAGGIO INTELLIGENTE che anima i mondi, la VITA, che può compiere l’alchimia nel corpo di chi vuole e cerca con sincerità la propria evoluzione.
R&B